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D’un tronco so

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D’un tronco so l’incavo e il dosso

di come credendo dritta l’ansa si cade

o di come si affonda deficiente in equilibrio

di come a stento s’attraversa un dorso grezzo

ipotizzandolo spianato

so di asperità ed increspature

di sobbalzi passi singultanti

virgole in volo bruschi approdi.

 

Ho l’indice di chi caduto giace

e il nome di chi risale ardito

l'esempio d’un differente andare

dal vivere uguale in una stagione lenta

d’un tronco so l’incespicare tra i nodi

il zigzagare scostante le lunghe file

fino ai rami il trascinarsi come per inerzia

il gonfiarsi ed il ritirarsi tra le crepe.

 

 

 Dedalus - 11/07/2020 20:54:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

In ogni tempo si ha bisogno di propri simboli, così "l’incavo ed il dosso d’un tronco" divengono simboli di una stringata riflessione che ci porta a leggere ed a rileggere e ad ogli lettura nuove mete e nuovi orizzonti s’aprono. Ogni parola è dono di libertà, che seppur in maniera piuttosto celata, ci rivela una vita che pulsa e che tocca senza mai allontanarsi dalla voce che ci fa intravedere la pienezza del suo essere. La poetessa scrive e nelle sue scritture che dovrebbero aver un limite noi vediamo uno sconfinamento costante senza mai creare miti, ed in questo voler affermare ad ogni costo che la parola va oltre il "noi" c’è tutto l’aulico che la poesia può dare.

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